Come è nato Obiettivo Sub Bergamo
Il mare affascina, richiama, ti cerca e si fa inseguire. A volte si nega, a volte si da.
Il mare resta per molti nell’immaginario: ci sono persone che non l’hanno mai visto, non ne hanno sentito i profumi, non ci hanno mai bagnato i piedi. Ma il fascino che esercita guardandolo dalla spiaggia o da una barca non è nulla se confrontato dall’esserci fisicamente dentro. Poter essere parte di esso, assaporare il sapore salato della salsedine, godere della vista dei pesci che lo abitano, come in uno zoo safari, ma sapendo che tutto è perfettamente libero e naturale è qualcosa di eccezionale, di sublime, per qualcuno paradisiaco. E’ come tornare nel ventre materno, muoversi in tre dimensioni, cullarsi nel silenzio interrotto soltanto dal respiro. Respiro tuo e del mare che suonano all’unisono.
Il mare non puoi non amarlo, non puoi non rispettarlo. E’ un sentimento che nasce da bambini, anche se si è nati lontani, nella pianura padana, nella nebbia autunnale che tutto avvolge, rendendo magico l’ambiente che nasconde.

Diventare un subacqueo è sempre stato il mio sogno, un sogno difficile da realizzare per la lontananza dal mare, per le attrezzature primitive che esistevano allora, per i costi.
Ho imparato ad andare sott’acqua con le bombole a Bergamo, durante un inverno: ben sette mesi di nuoto e prove in piscina per vedere finalmente realizzato il sogno di sempre. Corso duro, di vecchio stampo, dove si dava più spazio al corpo libero che all’uso dell’autorespiratore. Durante il corso ho conosciuto persone che si sarebbero rivelate importanti per il mio futuro subacqueo, per Obiettivo Sub Bergamo. Ottenuto il brevetto di primo livello, con questi Amici si sono organizzati giovedì e sabati all’insegna di un tuffo e via: levatacce all’alba per arrivare a Camogli, fare un’immersione e rientrare a casa prima di sera.
Sono seguiti altri corsi e esperienze, con settimane blu a Safaga e Sharm el Sheikh (Mar Rosso), Sardegna, Sicilia, Liguria, Toscana, Calabria, Turchia, Cuba, Maldive, che hanno consolidato l’amicizia e il gruppo. Ogni volta che si andava via si conoscevano persone nuove, di diversa nazionalità , cultura e idee, e si confrontavano le esperienze.

In una calda estate, a Giugno, ho deciso di rendere più identificabile il gruppo dei 10 Amici subacquei: nasce il simbolo ( la tartaruga: va piano e lontano, è terrestre e acquatica, e poi è simpaticissima), il nome e i primi cappellini e le prime magliette (grigie, ormai un cimelio storico). Il tutto grazie alla sponsorizzazione di un altro Amico, Gigi Foppa.

E poi? Sono diventato istruttore N.A.S.E. e ho iniziato i primi corsi Open Water Diver nella piscina di Alzano Lombardo (Bg), grazie alla collaborazione di Alberto, compagno di molte avventure subacquee e Pierangelo. Allo staff si sono uniti anche Ferruccio, istruttore N.A.S.E. e Maurizio, che si sono rivelati preziosi collaboratori. Senza loro, tutti esperti subacquei, Obiettivo Sub Bergamo non sarebbe arrivato dove è arrivato.
Le magliette sono diventate Bianche per il primo livello, Azzurre dal secondo.
Alle lezioni di teoria, sono seguite quelle in acque confinate nella nuova piscina di Alzano Lombardo, poi quelle in acque libere al lago (Garda) e quindi al mare (Liguria).
I primi esami sono stati fatti nelle acque dell’isola di Bergeggi (Savona), con grande soddisfazione dello staff e degli allievi di allora, Amici di oggi.
Soddisfatti per il successo i corsi sono proseguiti: Open Water Diver, Advanced, First Aid, Rescue, Divemaster. Assistant Instructor.
Obiettivo Sub Bergamo è diventato nel 2003 D.E.F. Nase, rappresentando la Didattica sul territorio.
Lo staff ha subito nel tempo qualche modifica, qualcuno ha preso altre strade, qualcun altro si è inserito, come Andrea e Vito.
La Nase Italia, visti i risultati ottenuti mi ha gratificato nel 2004 con la promozione a Master Instructor, brevetto riservato solo ai migliori istruttori.

I primi ragazzi che ho brevettato, e che ieri portavamo per mano oggi sono cresciuti: quest’anno li ho visti - con orgoglio - accompagnare gli allievi del primo livello, proprio come facevamo noi con loro.

Nuovi ragazzi stanno iniziando il corso Open Water, saranno la linfa vitale che ci perpetuerà , e che ci fa capire che non siamo solo di passaggio, ma che, con il nostro insegnamento, tramandiamo qualcosa, che resterà anche quando fisicamente non ci saremo più: l’amore e il rispetto per il mare.

Alfonso, Novembre 2004

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